martedì 27 aprile 2010

Grazie

Potrei mettermi a giocare coi se. Invece di arrossire e respirare il vento. Il vento che sussurra i non detti e poi li porta lontano.
Vagamente sorrido a questa sera che allunga le sue gambe lunghe lungo i binari del treno.
Posso sorriderti. Perchè conosco i se. Se fosse stato sarebbe stato bello. Senza se. Ma non è.
Ti lascio volare via. Lascio i nostri se al vento. Alla prima stella della sera. E poi lontano. Alle altre stelle e ai pianeti.
Grazie.

martedì 13 aprile 2010

Stringi di più

E per farmi la coda, sul treno,
dopo che i capelli avevano assaggiato il gusto del vento, della pioggia e del sole,
ho usato il tuo elastico.
Ma nemmeno quella lega più.


domenica 11 aprile 2010

La violenza verbale

Chiedimi come posso. Come posso portarne i segni sul viso. Sentire ancora nello stomaco il modo in cui fa male. L'atterrimento dell'attacco, improvviso ed immotivato. La violenza dei verbi, degli aggettivi. L'aggressione. Il senso di ingiustizia e di mancanza di rispetto. Prepotenza. Imbarazzo. Violenza. La violenza verbale. Chiedimi come posso stare male come se avessi le ossa rotte. Chiedimi come posso far finta che la mia opinione sugli altri non sia cambiata, che la mia ingeniuità sia intatta. Chiedimi come posso fingere di non provare altro che disprezzo. Disprezzo. Dolore e disprezzo. Questo non può essere l'unico mondo possibile.

mercoledì 7 aprile 2010

Questo post è senza titolo, perché io sono rimasta senza parole.

Toscana ladra.
Che ti sei tenuta i miei risparmi e il mio sole.
Che ti sei tenuta il mio sorriso, il mio colore.
Che ti sei tenuta noi prima di fallire.
Che mi hai fatto vedere il cielo un giorno, e poi sei stata solo imbrunire.
Toscana sincera.
Che ci hai mostrato per quel che davvero siamo.
O forse Toscana bugiarda.
Che ci hai coperto gli occhi con delle storie per non farci soffrire.
Speriamo almeno che sia stato per non soffrire.