domenica 28 febbraio 2010

Bedshaped

Sento le voci. Le stesse che un attimo fa mi rendevano euforica ora se la ridono, si prendono gioco di me.
Parlo poco. Perché quando parlo ho sempre l'impressione di dire le cose sbagliate.


Chissà perché tutti mettono sempre le mani davanti, quando io vorrei solo correre ad occhi chiusi. Preferisco inciampare negli ostacoli mentre sono in corsa, che evitarli da lontano per paura di farmi male.
Le regole sono già date. Perché non le posso dettare io? Voglio essere io a stabilire le condizioni.
C'è un'unica condizione: non ci sono fottute condizioni.

E voi state zitte, voci. Che quando parlate siete esattamente come me. Aprite la bocca con un intento. Ma poi quello che producete è esattamente l'effetto opposto.

3 commenti:

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  2. l'effetto opposto.

    e le mani avanti.

    [il mio sbaglio involontario,e il suo.chissà che non ci sia un motivo pero',dietro.o sotto.]

    correre ad occhi chiusi presuppone l'accettazione del potenziale ostacolo che ci fa cadere.e non tutti lo accettano.
    ma mettere le mani avanti puo' presupporre qualcosa di piu' negativo della semplice paura della caduta,se ci pensi:
    il sapere già quello che non si è ancora detto.

    [quanto male possono fare a volte all'altro,le mani che qualcuno para in avanti per non far male a se stesso]

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  3. "quanto male possono fare a volte all'altro,le mani che qualcuno para in avanti per non far male a se stesso" è una frase bellissima.

    le mani sono state tolte. ora solo una lunga corsa libera. quando mancherà il fiato ci si fermerà. e poi si riprenderà per correre ancora più veloce.

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