domenica 28 febbraio 2010

Bedshaped

Sento le voci. Le stesse che un attimo fa mi rendevano euforica ora se la ridono, si prendono gioco di me.
Parlo poco. Perché quando parlo ho sempre l'impressione di dire le cose sbagliate.


Chissà perché tutti mettono sempre le mani davanti, quando io vorrei solo correre ad occhi chiusi. Preferisco inciampare negli ostacoli mentre sono in corsa, che evitarli da lontano per paura di farmi male.
Le regole sono già date. Perché non le posso dettare io? Voglio essere io a stabilire le condizioni.
C'è un'unica condizione: non ci sono fottute condizioni.

E voi state zitte, voci. Che quando parlate siete esattamente come me. Aprite la bocca con un intento. Ma poi quello che producete è esattamente l'effetto opposto.

martedì 2 febbraio 2010

caduta di stile

Sento la voci. Sussurri malvagi. Dietro le spalle. Dietro la porta. Mani invadenti e bocche sguiate. Rumore. Emicrania. Mi manca lo spazio. Mi manca l'aria. Mi manca il conforto. Mi manca la stella. Mi manca il rifugio. Mi mancano i tuoi occhi quando sorridi e mi fai pensare che in fondo ce la posso fare da sola. Da sola. Vorrei non dirlo. Vorrei non pensarlo neppure. Vorrei non sentirla. La tua mancanza.